in Cantina, però, è mio compito aiutare il vino a trovare le migliori situazioni.
Così cerco di creare il miglior ambiente perché il vino possa nascere,
crescere e, alla fine, esprimersi al meglio.
Non dirò mai “questo è un vecchio modo di lavorare”: il passato è la nostra culla, il passato è la base di partenza. Cerco di migliorarmi sempre, di sperimentare, ma non perdo mai di vista quello che ci insegna la storia.
Perché amo il mio lavoro? Perché fare vino vuol dire avere pazienza, ogni processo ha bisogno del suo tempo. Il “ritmo del vino”: questo cerco di sentire, questo cerco di vivere.
In un bicchiere di vino ci sono anni di lavoro, sogni e sacrifici. Penso che il vino sia il filo delle emozioni nel tempo: lascia che il gusto invada i tuoi sensi e poi, a distanza di tempo, sorseggiando lo stesso vino, ti riporterà alle esperienze che hai vissuto nel passato